Classe 2^B

150° DELL'UNITA' D'ITALIA (1861-2011)

Festeggiamenti nella città di Bargamo

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CARLO PISACANE

A proposito di Carlo Pisacane, ecco la poesia che vi ho citato oggi, circa i 300 detenuti liberati per partecipare alla guerra di liberazione del sud Italia dai Borboni: "Eran trecento…"

La Spigolatrice di Sapri

Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti!

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Me ne andavo un mattino a spigolare

quando ho visto una barca in mezzo al mare:

era una barca che andava a vapore,

e alzava una bandiera tricolore.

All’isola di Ponza si è fermata,

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è stata un poco e poi si è ritornata;

s’è ritornata ed è venuta a terra;

sceser con l’armi, e noi non fecer guerra.

Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti!

Sceser con l’armi, e a noi non fecer guerra,

ma s’inchinaron per baciar la terra.

Ad uno ad uno li guardai nel viso:

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tutti avevano una lacrima e un sorriso.

Li disser ladri usciti dalle tane:

ma non portaron via nemmeno un pane;

e li sentii mandare un solo grido:

Siam venuti a morir pel nostro lido.

Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti!

Con gli occhi azzurri e coi capelli d’oro

un giovin camminava innanzi a loro.

Mi feci ardita, e, presol per la mano,

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gli chiesi: – dove vai, bel capitano? -

Guardommi e mi rispose: – O mia sorella,

vado a morir per la mia patria bella. -

Io mi sentii tremare tutto il core,

né potei dirgli: – V’aiuti ‘l Signore! -

Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti!

Quel giorno mi scordai di spigolare,

e dietro a loro mi misi ad andare:

due volte si scontraron con li gendarmi,

e l’una e l’altra li spogliar dell’armi.

Ma quando fur della Certosa ai muri,

s’udiron a suonar trombe e tamburi,

e tra ‘l fumo e gli spari e le scintille

piombaron loro addosso più di mille.

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Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti!

Eran trecento non voller fuggire,

parean tremila e vollero morire;

ma vollero morir col ferro in mano,

e avanti a lor correa sangue il piano;

fun che pugnar vid’io per lor pregai,

ma un tratto venni men, né più guardai;

io non vedeva più fra mezzo a loro

quegli occhi azzurri e quei capelli d’oro.

Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti!

Luigi Mercantini

PER APPROFONDIRE

http://it.wikipedia.org/wiki/Sapri
http://it.wikipedia.org/wiki/Spedizione_di_Sapri
http://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_Mercantini

IN PREPARAZIONE AL 17 MARZO

Ecco la versione integrale del "Canto degli Italiani" di Mameli.

FRATELLI D’ITALIA

Inno nazionale della Repubblica Italiana
versi di Goffredo Mameli
musica di Michele Novaro

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Fratelli d'Italia
L'Italia s'è desta,
Dell'elmo di Scipio
S'è cinta la testa.
Dov'è la Vittoria?
Le porga la chioma,
Ché schiava di Roma
Iddio la creò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.

Noi siamo da secoli
Calpesti, derisi,
Perché non siam popolo,
Perché siam divisi.
Raccolgaci un'unica
Bandiera, una speme:
Di fonderci insieme
Già l'ora suonò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.

Uniamoci, amiamoci,
l'Unione, e l'amore
Rivelano ai Popoli
Le vie del Signore;
Giuriamo far libero
Il suolo natìo:
Uniti per Dio
Chi vincer ci può?
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.

Dall'Alpi a Sicilia
Dovunque è Legnano,
Ogn'uom di Ferruccio
Ha il core, ha la mano,
I bimbi d'Italia
Si chiaman Balilla,
Il suon d'ogni squilla
I Vespri suonò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.

Son giunchi che piegano
Le spade vendute:
Già l'Aquila d'Austria
Le penne ha perdute.
Il sangue d'Italia,
Il sangue Polacco,
Bevé, col cosacco,
Ma il cor le bruciò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.

Esegesi dell'inno d'Italia di Roberto Benigni (Festival di Sanremo, 17 febbraio 2011)

http://www.youtube.com/watch?v=UTibBHWNhP8

E qui sotto potete seguire il testo mentre un coro esegue l'Inno

http://www.youtube.com/watch?v=1TMuQRTB_2Q

Altri siti interessanti:

http://it.wikipedia.org/wiki/Il_Canto_degli_Italiani
http://www.radiomarconi.com/marconi/divisi/index.html
http://www.radiomarconi.com/marconi/mameli1.html

APPROFONDIMENTI DI LETTERATURA

Cantico delle creature di San Francesco d'Assisi

…cantato da Angelo Branduardi

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http://www.youtube.com/watch?v=aYdepwbwbeY

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S'io fosse foco di Cecco Angiolieri

…cantato da Fabrizio De André

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http://www.youtube.com/watch?v=KTGAgIkgIY8

…recitato da Vittorio Gassman

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http://www.youtube.com/watch?v=nTvB4qmoFwY&feature=related

Il Dolce Stil Novo

Vi propongo il testo che non ho potuto leggervi in classe perché non presente sul testo di Letteratura. Si tratta di un sonetto che appartiene alla raccolta di poesie intitolata "La vita nova". La donna amata, a cui Dante dedica la poesia, è Beatrice, personaggio femminile che ritroveremo anche nella Divina Commedia.

Tanto gentile e tanto onesta pare di Dante Alighieri

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Tanto gentile e tanto onesta pare
la donna mia quand’ella altrui saluta,
ch’ogne lingua deven tremando muta,
e li occhi no l’ardiscon di guardare.

Ella si va, sentendosi laudare,
benignamente d’umiltà vestuta;
e par che sia una cosa venuta
da cielo in terra a miracol mostrare.

Mostrasi sì piacente a chi la mira,
che dà per li occhi una dolcezza al core,
che ’ntender no la può chi no la prova:

e par che de la sua labbia si mova
un spirito soave pien d’amore,
che va dicendo a l’anima: Sospira.

[Vita Nuova XXIV 5-7]

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Versione recitata e corredata da immagini

http://www.youtube.com/watch?v=-zhtoQ9pYEE&feature=related

Altra versione "musicata"…

http://www.youtube.com/watch?v=1YoSA5PSM44&feature=mfu_in_order&list=UL

Comunicazione con il docente

Se hai delle richieste da fare al tuo insegnante o se i tuoi genitori vogliono chiedergli qualcosa, puoi mandare una mail al seguente indirizzo di posta elettronica: ti.ilacsit|risbam#ti.ilacsit|risbam

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